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Ora di cena, seduti intorno al tavolo si mangiano succosissime costolette al barbeque e si discorre amabilmente delle peripezie del giorno.
Scena
Pipetta si fa seria e guarda Balenga con quell’aria che ormai e’ diventata un presagio…
Dialogo e (pensieri):
- “Mamma dopo cena ho bisogno di parlare con te, in privato”
- (Urca, ci risiamo) “Certo Pipetta, e di che parliamo”?
- “Di una cosa da donna a donna”
- (Ussignur!) “Va bene Pipetta, prima mangia eh?”
- (Queste costolette mi stanno andando per traverso, basta non ho piu’ fame – ma quanto ci mette Pipetta a spolpare quell’osso? – cosa avra’ da dirmi da donna a donna? - blocco mentale)
Epilogo
Seduta sul divano Pipetta mostra a Balenga una foto di classe e dice:
- “Mamma, lo vedi questo bambino qui con i denti sporgenti a coniglio?”
- (Ammazza che brutto!) “Si lo vedo” (purtroppo aggiungerei)
- “Mi ama”
- “E tu come fai a saperlo?”
- “Me lo ha detto”
- “E tu cosa hai risposto?”
- “Eravamo in coda alla mensa, gli ho detto che se mi amava doveva andare al fondo della coda e rifarla tutta”
- (Perfidia!) “E lui?”
- “Lui ci e andato!”
- (blocco mentale) “E tu che gli ha detto?”
- “Che non bastava, se voleva dimostrare il suo amore per me doveva mangiarsi le sue caccole”
- (Ussignur!) “E lui?”
- "Lui l’ha fatto"
- (Ma come, li alla mensa?!!) “Allora e’ vero amore!”
- “Macche’, io mica lo amo, non si puo’ mica amare uno che scrive ‘J loves P’ sul suo banco di scuola, no?!”
Non fa una grinza.
3 comments:
Capisco il dilemma di Pipetta, ma a me, piu' che la scritta sul banco, metterebbe in crisi l'idea di baciare qualcuno che si e' mangiato le proprie caccole... Jack
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